ORIENT EXPRESS
Cronaca del restauro e del ripristino degli arredi interni di alcuni vagoni del treno Orient Express
a cura dell’arch. Angelo Olivieri
Nell’ambito dell’azione di “revamping” condotta dalla Ferrosud S.p.a. su alcuni vagoni dell’Orient Express, Arealiving è stata chiamata ad occuparsi del ripristino e del restauro di alcuni arredi interni del treno. Entrando nel merito va da subito precisato che, quando ci si trova dinanzi a oggetti di tale rilevanza storica, l’approccio metodologico non differisce sostanzialmente da quello che normalmente avviene nei riguardi di un manufatto architettonico. Così è stato per l’Orient Express, per il quale, dopo una fase preliminare di indagine conoscitiva (anamnesi), la lettura diacronica dei precedenti interventi e la relativa attestazione “de visu” di danni e ammaloramenti di varia natura derivanti principalmente dall’usura (diagnosi),è stato stilato un programma di intervento sulle parti di arredo in questione (terapia).
L’indagine storica che ha riguardato gli arredi interni del treno, è stata condotta su documenti storici di varia natura forniti soprattutto dall’attuale proprietà inglese attraverso la Ferrosud, non tralasciando, le suggestioni ambientali del treno suscitate nell’immaginario collettivo, presenti in film e romanzi gialli come quello di Agatha Christie. Una notazione storica: la costruzione del treno, che avviene nell’arco temporale che va dal 1926 al 1931, ha la peculiarità di avere nell’allestimento interno, una carrozza diversa dall’altra. Ad ogni modo l’apparato decorativo che investe tutti gli interni del treno, dai broccati delle tappezzerie a motivi floreali ai pannelli in legno intarsiato, dalle suppellettili e posateria in argento a tutta la ferramenta a vista in fusione di ottone (maniglieria, corrimano, mensole portabagagli, parti dei corpi illuminanti, logo apposto sui fianchi esterni del treno, raffinatissimi particolari delle toilette, ecc.) fa riferimento a stilemi imperniati sui principi dell’ “Art Noveau” e più in generale ai dettami teorici di Henry van de Velde la cui indagine è tutta protesa nella ricerca di uno stile inteso sia come stile estetico che come stile di vita. Dal punto di vista operativo, essendoci occupati soprattutto degli arredi in legno, si è proceduto alla sostituzione e/o al ripristino di elementi sia strutturali che di decoro rispettando i materiali, le morfologie, le geometrie e le finiture dell’esistente secondo l’ormai consolidata prassi del “com’era dov’era”. La testimonianza dell’intervento, tale da non ridurre il tutto ad una mera operazione di mimesi, è stata sostanzialmente affidata alla ferramenta e più in generale a quei meccanismi preposti a rendere più agevoli e più consoni allo stile di vita contemporaneo, quei movimenti e quelle operazioni effettuate in ambienti non statici ma dinamici (treno in movimento). Maggiore attenzione è stata posta infine, agli spazi di servizio riservati al personale come ad esempio gli “office”, luoghi deputati alla preparazione e alla cottura dei cibi, dove alcuni accorgimenti tecnici e tecnologici espressamente richiesti dalla proprietà, sono stati celati ed integrati senza interferire o compromettere l’immagine complessiva degli arredi originari.
Viene qui presentato, un breve excursus fotografico esplicativo dell’intervento effettuato.